Con il termine di diritto di famiglia si è soliti indicare tutta una serie di norme vigenti nello stato italiano, grazie alle quali è stato possibile determinare con legge i diritti degli appartenenti ad una stessa famiglia sia a livello del nucleo, sia in merito ai singoli che lo compongono per quelle situazioni caratterizzate da diatribe e che per tanto richiedono la presenza di un attore terzo per poter essere gestite al meglio.
Il diritto di famiglia pertanto è formato da regole che, seppur modificate nel tempo per mantenerle al passo dello sviluppo del nucleo familiare e delle sue accezioni moderne, sono quelle che da sempre regolano particolari istituti giuridici quali eredità, matrimoni e divorzi, nonché affidamento.
Nonostante l’istituto ereditario sembra aver perso negli anni la sua fondamentale capacità di determinare la divisione dei beni all’interno della società a causa dello sviluppo economico e della trasformazione della famiglia in quanto soggetto di diritto, questo risulta ancora oggi di grande importanza nel permettere che le risorse accumulate da un individuo nel corso della sua vita, possano essere distribuite tra gli aventi diritto alla sua morte, evitando che finiscono nelle mani di terzi.
Esistono diverse norme che definiscono il sistema ereditario e nell’ordinamento italiano le più importanti riguardano la successione legittima e quella testamentaria. La prima ha lo scopo di individuare quei soggetti che per legge sono indicati come i diretti successori dell’individuo di cui si sta analizzando il patrimonio e che se non disposto differentemente da parte del de cuius, sono quelli ai quali verranno distribuiti i suoi averi. La successione testamentaria prevede invece la stesura di un documento ufficiale denominato appunto testamento, con il quale si intende procedere a una diversa distribuzione dei beni rispetto a quanto previsto a livello normativo, per avvantaggiare uno o più componenti della propria famiglia o individui esterna a questa, nel caso si voglia evitare che tutti partecipino alla divisione finale dei beni.
Un’altra materia di fondamentale importanza che dipende dalle norme racchiuse nel diritto di famiglia, riguarda tutte quelle situazioni nelle quali si formano coppie di fatto, vale a dire unioni di persone che seppur non equiparate alla famiglia classica in quanto non munite di documentazione matrimoniale e quindi non legate giuridicamente da alcun atto, vengono comunque considerate in modo differente rispetto a due individui che semplicemente condividono uno stesso ambiente.
In seguito alla nuova legge n.76 approvata il 20 maggio 2016 dal Parlamento italiano, si è provveduto infatti a dare una grande spinta alla modernizzazione dell’istituto giuridico, sicché le coppie di fatto oggi possono godere di una serie di diritti di importanza fondamentale che ne avvantaggiano notevolmente la convivenza dei membri, nonché la creazione di basi familiari che possono portare in futuro all’allargamento del nucleo, senza per questo dover possedere legami giuridici o provvedere a una modifica della situazione di convivenza.
Entrambi i membri che costituiscono la coppia di fatto hanno pertanto obblighi e diritti da rispettare, sia in fatto di rappresentanza che condivisione dei beni, i quali seppur sono soltanto parte di quelli derivanti da unioni legalmente riconosciute tramite atto normativo, sono comunque determinanti nel garantire che lo status di coppia di fatto possa essere riconosciuto a due individui.